• Informiamo i nostri associati che l’annunciato progetto di incontro per il 21 aprile a Volta Mantovana è stato ripensato per un’ altra data, che verrà concordata.
• Rimane l’appuntamento stabilito dalla Direttrice del Museo della Carta di Toscolano Silvia Merigo per la mattinata del 27 aprile. Allegata trovate anche la locandina predisposta per l’occasione e non occorre aggiungere altro. L’Ateneo Bresciano, nella sua affiliata sezione di Salò, non ha mancato di dare la sua partecipazione, come era stato annunciato nel nostro precedente incontro a Brescia. Il programma non prevede un incontro conviviale, che non potrà mancare; magari in un locale della tradizione locale, poiché trovarci a tavola ci pare non solo piacevole, ma necessario per chi arriva da lontano. Confidiamo vivamente nella partecipazione degli associati.
• Ringraziamo il nostro José Miguel Dominguez Leal per la bella recensione su Folengo, il Dante padano pubblicata sul suo blog e sulla nostra pagina Facebook.
• Il 19 aprile pv si presenta una straordinaria occasione al Ristorante al Pioppeto di Romano d’Ezzelino. Il nostro consigliere Sergio Dussin propone una sua serata di gala sull’Asparago bianco DOC di Bassano in compagnia con alcuni storici colleghi del Macaronicorum Collegium. Ci saranno i Magistri in Arte Lecatoria Franco Chiurato, riconosciuto portabandiera della tradizione gastronomica bassanese e l’indimenticabile Guerrino Maculan, colui che per primo, nel 1990, portò in tavola i “macaroni”, eccitando inconsapevolmente la nascita della nostra rassegna “A tavola con Merlin Cocai”. Assieme a loro, i giornalisti che aiutarono con i loro articoli lo sviluppo della nostra associazione. Chi vuole venire è il benvenuto e può prenotare da noi.
• Da luglio 2023 l’impegno del presidente è stato rivolto per la maggior parte all’organizzazione di un evento di grande portata, che vuole essere un omaggio alle fatiche dei ristoratori che per una trentina d’anni hanno lavorato per Folengo nel gruppo Macaronicorum Collegium. La manifestazione, denominata Stockbridge 2024, dura tre giorni (17, 18, 19 maggio) ed è ambientata a Bassano del Grappa. Consiglio gli associati a dare fin da ora la propria adesione, poiché si preannunca una larghissima partecipazione, dalla Lapponia alla Nigeria. Programmi e info negli allegati. Scade al 22 aprile la possibilità di prenotazione privilegiata degli alloggi.
• Il nostro associato Massimo Scalabrini ci ha inviato una breve informazione sulla recente RSA Roundtable Chicago 2024 dal titolo Macaronic Cultures in the Renaissance, di cui riportiamo l’Abstract:
In recent years, North American scholarship has shown an increasing interest in the work of Teofilo Folengo and in macaronic culture at large. The publication of an English translation of Folengo’s masterpiece Baldus in 2008 has made accessible to a wide readership a gem of European literature that deserves further scrutiny. If Baldus is undoubtedly the masterpiece of macaronic literature, it is by no means an isolated work. One could even speak of a macaronic posture to be found in different fields of Renaissance culture. Through its language mixing Latin and vernacular, macaronic literature – which originated in Northern Italy in the late 15 th century but soon spread to other European countries – gives voice to a type of Renaissance culture characterized by fruitful exchanges as well as dramatic conflicts between the legacies of antiquity and the forward-looking projects of modernity, between the ‘high’ aristocratic and the ‘low’ popular registers, between the opposing pulls of peripheral and local identities and centralized and increasingly global powers. Hence, the macaronic allows us to reflect on cultural and linguistic hybridization, to deconstruct hierarchies (social and cultural), to dismantle the dichotomy between center and periphery, and to reinsert otherness in all its aspects (also ethnic: one of Baldus’ main characters is Cingar, the ‘gipsy’) at the heart of Renaissance culture. The mixed nature of the macaronic and its ability to articulate a plurality of cultural discourses can be best appreciated through a multidisciplinary and cross-cultural approach, which this roundtable adopts by bringing together scholars who look at the macaronic through the lenses of literary history, rhetoric, philosophy, musicology and art history.
La tavola rotonda è molto in linea con gli orientamenti di studio recentemente esposti in Folengo, il Dante padano e riprendono tematiche che risalgono almeno al Convegno di Mantova del 1977 sugli aspetti molteplici e internazionali dell’opera folenghiana, argomenti che forse erano sfumati nel tempo, ma che invece – come si dice in questa Tavola Rotonda – hanno una funzione importantissima nel rivelare che il Rinascimento non fu per niente un processo culturale lineare, ma che ebbe ampi dibattiti sulle libertà artistiche e individuali che la critica volle invece episodici, isolati ed emarginati. I nostri associati – docenti e accademici – dovrebbero in futuro sviluppare questi ambiti di ricerca, anche sulla scorta dell’impressionante lavoro bibliografico tracciato dal nostro Šime Demo dell’Università di Zagabria. Gli
organizzatori dell’incontro di Chicago sono stati: Marco Faini, Massimo Scalabrini, Bernd Renner
Questi i relatori e gli argomenti dei loro lavori, che speriamo di vedere presto pubblicati:
o Cristina D’Errico: Chaos del Triperuno: Time’s Circular Harmony
o Marco Faini: Chi è Petrillo? Due epigrammi dalla Cipadense
o Chriscinda Henry: The “Macaronic” Arts of the Virtuoso Buffone
o Matthew Mason: Macaronic at the Crossroads: The 1517 Baldus in Context
o Massimo Scalabrini: Folengo’s Macaronee and the Question of Realism
o Alvise Stefani: For a Re-Tuned Approach to Folengo’s Macaronic Art
• Con Cristina D’Errico e il consigliere Stefano Tonietto siamo in caccia della dott. Giovanna Piva, Laureata con Bernardi Perini nell’AA 1995-1996, con una traduzione commentata del Janus folenghiano che vorremmo pubblicare. Qualora qualcuno sapesse come rintracciarla è pregato di darcene notizia.
• Il 12 aprile 2024, nella ricorrenza della Giornata mondiale della Lingua e Cultura Latina (che dalla sua istituzione si propone di valorizzare il ruolo della lingua e cultura latine nel patrimonio europeo occidentale e mondiale), su proposta del Gruppo di Lavoro dell’indirizzo classico l’Istituto di Istruzione Superiore “Concetto Marchesi” di Padova, è stato organizzato un incontro dal titolo “Altius o Musae nos tollere vela bisognat. Latino da ridere: il macaronico”. La lezione è stata tenuta da Stefano Tonietto, docente dell’Istituto, a partire dalle ore 11:20 fino alle ore 13:10 in Aula magna della sede Bronzetti. Hanno partecipato in presenza all’attività gli studenti delle classi 3DC, 4AC e 4 DC, tutte dell’indirizzo classico, accompagnate dai loro docenti di lettere. Hanno seguito da remoto l’incontro gli studenti della 5BC della sede di Cadoneghe. Il relatore attraverso la presentazione di immagini e di testi ha presentato la figura e l’opera di Teofilo Folengo e le caratteristiche principali del suo impasto linguistico, il macaronico, da non confondersi col “latino maccheronico” degli incolti. Dopo la lettura, la traduzione e il commento di alcuni passi del Baldus, sono state presentate le pubblicazioni degli “Amici di Merlin Cocai”. Un buon gruppo di studenti si è trattenuto anche dopo l’ora di conclusione, ponendo domande e manifestando vivo interesse soprattutto per le edizioni anastatiche delle cinquecentine. I docenti presenti hanno espresso l’auspicio che nel prossimo anno scolastico sia possibile ampliare l’offerta attraverso un vero e proprio corso sul “latino da ridere”. Volentieri potremmo fornire il Marchesi di un essenziale “Scaffale folenghiano”, affinché la biblioteca di quell’istituto non manchi dei materiali di studio fondamentali. Non ci dobbiamo stancare di cercare di creare momenti d’incontro nella scuola con Folengo. Molto meglio sarebbe se non fossero episodici, ma mossi dalla consapevolezza del valore dell’uomo Folengo, tenendo ben presente che il comico è solo una sua strategia di approccio a tematiche invece assai serie. Questa raccomandazione fu il costante cruccio e l’ultima volontà espressi –nonostante il cancro alle corde vocali- dal poeta Bino Rebellato negli ultimi istanti della sua vita.
• Il Comune di Cittadella sta lavorando alla celebrazione di Bino. Abbiamo ovviamente dato la nostra piena disponibilità lo scorso anno e forse anche prima, ma vediamo che sono assai più lunghi i tempi dei silenzi rispetto a quelli del dialogo progettuale. In ogni caso, abbiamo predisposto la nostra prossima impresa: una nuova edizione di Il mio Folengo in dialetto veneto, riprendendo quella, esaurita da tempo, di Vanni Scheiwiller (“All’insegna del pesce d’Oro”). Il figlio di Bino, Pierluigi, ha dato cortesemente il suo placet all’iniziativa.
• Il 29 marzo il socio Luigi Lombardo ha presentato in Sala Rossini del Caffè Pedrocchi a Padova due album che rappresentano una raccolta di impressioni di grande valore, non solo estetico, espresse in questa nuova serie di sue foto, pubblicate con il titolo: Un padovano nei cinque continenti. Hanno brillantemente presentato: Tommaso Cevese, curatore del volume, e Daniela Goldin Folena, filologa molto nota agli ambienti folenghiani e ruzantiani. Luigi ha simpaticamente ricordato il suo approccio al Dalai Lama, al quale ha presentato un illustre “collega”: il monaco Teofilo. In archivio abbiamo la foto della consegna di un nostro pin al segretario del Dalai Lama. Contiamo di organizzare presto una serata con Luigi e le sue foto.
• Nel frattempo è in fase di preparazione il bilancio 2023 per l’Assemblea Generale dei Soci. La data verrà comunicata con apposita circolare.