Gazzetta di Cipada n. 9 Settembre 2025

25 settembre, Bassano del Grappa, frazione di S. Michele, Gnocchi et Vino. In prossimità

della festa del santo patrono la comunità locale ha deciso di dedicare la giornata ad una

tradizione alimentare veneta che ci riguarda da vicino. In questa ricorrenza, il piatto di

macaroni – poi diventati gnocchi di patate – era di rito. Ne racconto la storia nell’imminente

pubblicazione del manoscritto che abbiamo acquisito dalla collezione Ruskin di Sheffield

(Regno Unito), catalogato come “Anonimo padovano del sec. XV”. Il volume è in fase di

preparazione alla stampa e entro l’anno potremo procedere ad una presentazione. La

manifestazione di San Michele è da lungo tempo già al completo di adesioni e spero che tra

gli iscritti vi siano anche i nostri associati bassanesi. Oltre all’intervento del presidente, è

previsto quello di Flavio Reffo, Per la Scuola di Grafica Remondini e di Mario Guderzo, già

direttore dei Musei Civici bassanesi.

29 Settembre: giorno di San Michele Arcangelo. Ricordatevi di prepararvi un piatto di

macaroni, o gnocchi, con o senza patate. La nostra associazione aveva riproposto e avviato

molti anni fa la tradizione attraverso la nostra rassegna “A tavola con Merlin Cocai” in

collaborazione con il “Circolo Querini” di Venezia, la Dogale Confraternita del Baccalà

Mantecato alla Veneziana e la storica e prestigiosa Trattoria all’Amelia di Mestre.

L’esperienza – condotta con la collaborazione dello chef Marco Boscarato – si esaurì con la

chiusura dell’indimenticabile locale. La tradizione, purtroppo, è andata perduta anche a

livello famigliare, togliendo valore alla ritualità della convivialità domestica. Ciascun Amico

di Merlin Cocai potrebbe farsi promotore del recupero di questi valori, avendo per le mani le

proprie attrezzature domestiche.

• Per chi invece vuole venire a convivio nella stessa data, propongo con il consigliere Sergio

Dussin una serata a tavola al suo Ristorante al Pioppeto di Sacro Cuore di Romano

d’Ezzelino, che finché visse la nostra storica rassegna aveva ereditato la tradizione

dell’Amelia. Il menu sarà così articolato: Antipasto con Tortino di formaggio filante e misto

di funghi secondo la Doctrina Cosinandi XVIII di Merlin Cocai; per primo piatto macaroni

di San Michele, rotolati nel formaggio e affogati nel burro, con frammenti di cannella; per

secondo petto di pollo arrostito con nocciole e zenzero dalla Doctrina Cosinandi II; per

dessert il tortino di marasche secondo la Doctrina Cosinandi XIX. Insomma, un menu a tutto

Cocai a prezzi amichevoli. Prenotazioni entro domenica, rispondendo alla Gazzetta.

• E’ in diffusione un pieghevole che porta lo slogan “Macaronic Way of Life”, tratto da una

famosa lettera: quella di Nicolò Costanti detto lo Scorrucciato ai lettori dell’edizione delle

macaronee del 1544, nota come “Vigaso Cocaio”, che conclude affermando “non essere

cosa più macaronesca che essere macaron a macaroni”. Serve a dare un sinteticissimo

profilo di Folengo, della sua vita, della sua opera e delle sue idee, oltre a una descrizione del

lavoro che svolgiamo da 34 anni e la proposta di sottoscrivere la quota associativa.

• Raccomandiamo ai nostri associati di non mancare alla manifestazione Remondinia dei

prossimi giorni 11 e 12 ottobre. La nostra Associazione ha un tavolo fornito a titolo gratuito

dall’organizzazione: verrà gestito dalla nostra Marica Disegna e dall’illustratrice Manu

Simoncelli. La Mostra mercato del libro e delle stampe antiche ospiterà uno spazio alle

riproduzione anastatiche delle stampe cinquecentesche delle opere folenghiane da noi

prodotte in tanti anni di attività, mettendole a disposizioni di studiosi, ricercatori e studenti.

Tutta l’opera letteraria del Folengo è stata pubblicata a nostra cura, fornendo un patrimonio

culturale di notevole interesse e assai difficilmente accessibile prima d’ora a causa della

rarità di alcuni di questi volumi.

• Al termine della giornata di sabato 11 ottobre, la nostra Associazione organizza

un’appendice all’evento. A partire dalle ore 18,30 nella cappella di Ca’ Rezzonico, dedicata a

San Giovanni Battista, ci saranno due incontri di particolare interesse: verranno presentati

i due volumi di José Miguel Dominguez Leal, La poesia macarronica en España,

editi dall’Istituto de Estudios Humanisticos (Università di Cadice) con il supporto di

molte altre istituzioni culturali spagnole, messicane e portoghesi, assieme al Governo di

Aragona, all’Università di Saragoza, di Malaga e degli Amici di Merlin Cocai.

Dialogheranno con Dominguez Leal, che il giorno successivo assumerà ufficialmente la

carica di nuovo presidente del sodalizio, il presidente uscente Otello Fabris, il

giornalista Gianni Celi e il prof. Angelo Chemin, entrambi di Campese. Al termine

condividiamo con i nostri ospiti un’ “apericena” presso il bar “Naturalmente Rezzonico”.

Occorre prenotare, cortesemente, entro il giorno prima, presso di noi. L’incontro è

organizzato in collaborazione di Amici dei Musei e Monumenti, Amici degli Archivi,

Sicomoro e Scuola di Grafica Remondini. La relativa Conferenza Stampa si terrà il 7

ottobre a Ca’ Rezzonico, ore 11.

• E’ quasi completato, con questa edizione di José Miguel, il lavoro di ricerca

internazionale condotto da membri dell’associazione nata a Campese sull’influenza

che ebbe Folengo nella letteratura europea dal cinquecento ai nostri tempi: Dominguez

Leal per l’area di lingua spagnola, Carole Primot per l’area francese con due volumi

editi da Garnier, Ann Eileen Mullaney per l’area inglese con la traduzione del Baldus per

Harvard Library, Šime Demo per l’area balcanica e dalmato-istriana per l’Università di

Zagabria. Sono opere che sanciscono per sempre e senza dubbi il valore che ha avuto il

nostro poeta, ancora sofferente di sciocche illazioni nella stessa città che lo ospita oggi. Ho

scritto “quasi”, perché grandi sorprese potranno portare indagini più estese sui rapporti tra la

cultura e l’arte fiamminga con l’opera folenghiana.

• Nell’occasione è previsto anche un altro importante avvenimento, a conclusione della

presentazione: la nomina a Socio Onorario di Luigi Bonotto, per i contatti che il

collezionista e mecenate, creatore della Fondazione Bonotto, ha fatto avere all’Associazione

con numerosi esponenti delle avanguardie artistiche del secondo novecento. Il Gruppo 93

aveva creato una sua rivista intitolata al capolavoro di Folengo, Baldus. Gli associati

bassanesi ricorderanno la partecipazione del “poeta visivo” Lello Voce ad una delle nostre

serate più brillanti. Vari episodi artistici più tardi sono culminati con la realizzazione

dell’esposizione, promossa e finanziata da Bonotto, al Centre Pompidou di Parigi dei dodici

“Stendardi Plurali” di Lamberto Pignotti, ispirati dalle connessioni artistiche tra l’opera del

Folengo e quella di Jacopo Bassano. L’apporto degli artisti gravitanti attorno alla

Fondazione ha testimoniato l’attualità di Folengo per le sue affermazioni sul diritto della

libertà artistica e creativa e sulla necessità di ancorare l’arte alla realtà quotidiana.

• Domenica 12 ottobre, mentre rimane aperto il nostro stand a Remondinia, saremo ancora

con José Miguel e il Consiglio Direttivo in riunione per il passaggio di consegne a

Campese. Dopo la Messa delle 10,30 il nuovo presidente coronerà il busto di Folengo e poi,

in sede, si procederà alla formalizzazione dell’elezione e alle firme. Ci troveremo poi a

pranzo da qualche amico del Macaronicorum Collegium.

• Abbiamo posto nello scaffale delle tesi di laurea del nostro Centro di Campese un

documento veramente importante: una copia della Tesi di perfezionamento di Carlo

Cordié presentata presso la Scuola Normale Superiore di Pisa nell’Anno Accademico 1932-

33 sul tema Introduzione al Baldus. La consultazione sarà possibile solo in sede.

• Siamo riusciti, in due volontari, a tenere aperta la Sede alla domenica mattina, operazione

che si rivela molto importante. Ma due persone sono troppo poche. Attendiamo la

disponibilità di altri volontari bassanesi.

Benvenuto al nuovo socio mantovano Marco Viviani, possessore di una vasta conoscenza

dell’opera del Folengo. La debole compagine mantovana si sta lentamente rafforzando! Ci

auguriamo che tutti rimangano in Associazione per poter riavviare anche localmente

un’attività sociale e culturale.