
- Questo evento è passato.
Tavolate Vicentine III
22 Novembre 2022 @ 19:30 - 22:00

Tra il mondo fantastico di Teofilo Folengo e il mondo reale di Antonio Pigafetta
con l’Accademia del Caffè Prospero Alpini marosticese.
con i racconti di:
OTELLO FABRIS :All’inferno con Merlino, alle sorgenti del Nilo
GIUSEPPE RUFFATO: Vita di Prospero Alpini narrata da Leandro da Ponte
attraverso il suo ritratto
Menu curato dal consigliere G.C. Andretta
Ristorante Ca’ Nardello (Bassano del Grappa),
22 NOVEMBRE ORE 19.30
Vigilia del compleanno di Prospero Alpini
III. La prima volta di…
Caffè
Durello Spumante DOC
La prima volta di: Hummus di ceci e caffè
Manioca e gamberoni fritti con salsa di miele,
caffè e pepe rosa
(Andretta & Nardello, 2022)
Tai Rosso di Piovene Porto Godi
Riso e fagioli alla malgascia
con cotechino croccante.
Gallina di Guinea e
La prima volta di: salsa di pavo
con zenzero e cannella
(da Martino da Como, 1450)
Rustico di patate e zucca turchesca
Insalata tropicale di mango, cipolla rossa e zenzero
Dindarello Maculan
Torta di datteri
(da Bartolomeo Sacchi, 1474)
Semifreddo al caffè
Caffè selvatico del Madagascar, espresso
Volendo, un sigaro campesano
di Nostrano del Brenta
Superate le barriere spazio-temporali possiamo immaginare un incontro a tavola tra Antonio Pigafetta, Prospero Alpini e Teofilo Folengo (in rigoroso ordine alfabetico). Antonio orgoglioso di aver visto e mangiato cose che gli altri non possono nemmeno immaginare; Prospero orgoglioso del caffè che spargerebbe a piene mani su qualsiasi cibo oltre a berlo in abbondanza; e Teofilo, imprevedibile immaginifico, a svolgere il ruolo di mediatore per cercare di costruire un menu soddisfacente calmando le esagerazioni degli altri due commensali.
Ed eccoli, allora, precorrere i tempi abbandonando sia i copiosi e rozzi banchetti medievali sia le sfarzose tavole rinascimentali e barocche a favore di una scelta calibrata delle vivande, una cucina fusion fatta di accostamenti nuovi ed esotici in grado di evocare tutte le aperture geografiche e mentali della loro epoca in un insieme che privilegia la qualità a dispetto dell’abbondanza.
Il menu proposto è il frutto di queste loro idee innovative e, per l’epoca, rivoluzionarie. Non dobbiamo dimenticare che alle entusiastiche affermazioni iniziali, al tempo delle scoperte, si contrappone nella realtà la difficoltà di adattamento ai nuovi alimenti, apprezzati è vero, ma solo come novità. Nella maggior parte dei casi l’entusiasmo si ferma alla curiosità dell’assaggio. Nei resoconti di viaggio si avverte in modo molto netto la tendenza all’orientamento verso quanto era rapportabile al già conosciuto nelle forme e nei sapori.
Giancarlo Andretta